giovedì 25 settembre 2014

L'allattamento per me

Forse non tutti sanno che tra qualche giorno, per la precisione dal 1° al 7 ottobre si celebrererà la Settimana Mondiale per l'Allattamento 2014 iniziativa della World Alliance for Brestfeeding Action (WABA)
immagine su gentile concessione di Gioia Albano
La Settimana per l'Allattamento Materno (SAM) tutti gli anni raggruppa gli sforzi di tutti i promotori dell'allattamento materno per generare sostegno, utilizzando un tema diverso ogni anno.
Spesso vengono organizzati, sul territorio, flash mob ed eventi per accendere i riflettori sul tema dell'allattamento al seno (l'anno scorso anche io e Matt abbiamo partecipato  a quello di Parma!), con un focus particolare, diverso ogni anno, su un determinato aspetto del programma WABA.
Il tema di quest'anno è:


per gentile concessione di Movimento Allattamento Materno Italiano
Dopo questa premessa "istituzionale" (per tutte le info, visitate il sito MAMI), mi metto in gioco in prima persona, perché voglio parlarvi della mia esperienza di allattamento.

L'allattamento per me è iniziato in maniera molto naturale, Matteo era un tortellino da 4,2 kg molto forte e particolarmente affamato. Si è immediatamente attaccato benissimo e ha sempre poppato con vigore. 
Anzi, mangiava talmente tanto che ho dovuto programmare le poppate (prima ogni 3/3,5 ore poi crescendo ogni 4 ore circa. 
Ecco, per come ho vissuto io l'allattamento...non è vero che i neonati si autoregolano! I primi tempi lo attaccavo a richiesta, ma ho dovuto smettere perché Matt avrebbe mangiato fino a scoppiare e quindi mi sono vista costretta a "razionargli" i pasti (stava attaccato quanto voleva...ma lo attaccavo ogni tot ore, non più a richiesta)!
Un aneddoto "buffo" legato alla mia montata lattea (ma sul momento non lo è stato affatto, anzi!): appena nato, quando stavamo per portarlo a casa, un'ostetrica si è accorta che Matteo piangeva non (solo) per la fame...ma perché aveva la febbre alta! E così, senza neanche passare da casa, è stato ricoverato una settimana in terapia post-intensiva all'Ospedale dei Bambini di Parma. Ovviamente quella sera, mentre aspettavo nel corridoio dell'Ospedale di poterlo salutare prima di andare a casa, mi è venuta la montata...in pratica al posto delle tette avevo due forni a microonde di marmo, durissimi e bollenti! Quindi, me ne sono tornata al reparto maternità e ho dormito lì perché non è facile trovare un tiralatte a noleggio di sabato sera! Così ho dovuto usufruire di quella dell'Ospedale per non scoppiare e in modo da portare la colazione a Matteo il mattino seguente (e meno male che Prenatal la domenica mattina è aperto così ho potuto noleggiare il tiralatte!!!). 

Ho allattato Matteo esclusivamente al seno fino ai 6 mesi (a dirla tutta 5 mesi e mezzo, visto che quando ha compiuto 6 mesi sono rientrata al lavoro) e anche il passaggio allo svezzamento è stato indolore (ma questa è un'altra storia). 
Poppate giorno e notte, con cadenza regolare, svizzera direi, in massima serenità (ho allattato in ufficio quando venivo a trovare i colleghi, al PalaPanini di Modena durante una manifestazione sportiva, al parco, nei parcheggi, e chi più ne ha più ne metta).

A 9 mesi, di punto in bianco, una mattina, Matteo ha deciso che con la tetta aveva chiuso. Non c'è stato verso, non si voleva attaccare e ha saltato la colazione. Immaginatevi la scena: io che come al solito gli porgo la tetta, lui che si attacca mezzo nanosecondo, poi si stacca ridendo.
Giuro, ridendo! Lo ammetto, mi sono sentita un po' presa per i fondelli... Così, senza avvisarmi, senza lasciarmi il tempo di metabolizzare la cosa, senza permettermi di prepararmi...Matteo ha deciso che l'allattamento era un capitolo chiuso.

Posso dirvi un segreto? Ci sono rimasta parecchio male. Quello della poppata era un momento tutto nostro...e a un certo punto è bruscamente finito.
Ci ho messo qualche giorno a riprendermi dallo shock, ero proprio triste! Sulla carta avevo deciso di seguire le direttive dell'OMS e allattare Matteo al seno fino all'anno. Ma Matteo non sa leggere, quindi delle indicazioni OMS se ne è altamente fregato!
Col passare dei giorni ho capito che è stato meglio così perché ho rispettato al massimo i tempi e la volontà di Matteo, ha deciso lui, a differenza di tanti bimbi, quando e come porre fine all'allattamento al seno. 

Ora, a distanza di qualche mese, mi ritengo fortunata, perché mio figlio non ha patito il distacco dal seno. Lui!

Scusate per la lunghezza di questo post, ma l'argomento meritava un approfondimento!

Voi invece, come avete vissuto "l'addio alla tetta"?

Irene 


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